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2011-2012 Caritas Stampa

ASSEMBLEA PARROCCHIALE DEL 23.06.2012

GRUPPO CARITAS

Ogni giorno che ha accompagnato il nostro impegno nell'anno trascorso, è stato come un piccolo passo. Una minima conquista, del nostro umile impegno, in mezzo ad un mare in burrasca che ci avvinghia e ci tira sotto. Come un mulinello, veniamo risucchiati, ma nel disperato tentativo di salvarci, sporgiamo la testa per cercare aria.

La salute, il governo, la pensione, il denaro, l'amore, il volontariato tante cose che ci vorrebbero inghiottire nell'apatia dell'incomprensione, dello scappare, della delusione, della non speranza, e piccoli passi che ci danno ancora la "benzina" per credere che, non solo, sicuramente cambieremo le ingiustizie in atto, ma che se anche non ci riuscissimo, LO VOGLIAMO FARE per essere cristiani.

L'anno scorso ci eravamo lasciati con questo suggerimento di Don Gianfranco:

-Se non pregate insieme, se non vi fermate insieme in silenzio a pensare, con tempi e metodi, non rubati alle ore che scorrono ma dedicati con gioia e devozione alla preghiera insieme, fino ad allora non cambierà niente delle vostre paure, delle tensioni tra di voi, dei dubbi e incertezze-.

Ci abbiamo provato e ha funzionato. Quando abbiamo cominciato ad andare bene è poi mancata la costanza di proseguire, e lì i problemi si sono riaffacciati. La costanza di momenti di riflessione (in silenzio e preghiera comune) ma altrettanto di confronto a voce alta, devono essere la base comune di ogni ripartenza.

Quest'anno ci siamo arricchiti di presenze importanti: Giovanna e Doriana, che mettono a disposizione della nostra comunità la loro esperienza e passione (oltre che il loro tempo). Il nostro voler essere accanto alle situazioni di bisogno, ci ha visti inventare di volta in volta approcci differenti ma con lo stessa intenzione: far bene il bene.

Last minute market, progetti, finanziamenti, borse viveri, abiti dismessi da organizzare e distribuire, il progetto Lo.Care, la mensa del disagio ognuna di queste cose, (i piccoli passi) è il luogo d'incontro del nostro impegno. Come su un faticoso sentiero di montagna, per essere "camminati" servono (e sono servite) ore di incontri, spesso vivaci, per essere spiegati, ampliati e chiariti anche a noi stessi.

"Venite a mangiare, il fuoco è già acceso, non abbiate paura, il pane non manca"

Come i discepoli non osiamo chiedere chi egli sia, ma il nostro cuore lo ha già riconosciuto, è ciò che più cerchiamo, magari distrattamente nel mare in burrasca della nostra vita, e quel suo gesto di invitarci a mangiare, così famigliare, ci da il calore dell'accoglienza, l'intimità dell'amore, la certezza di una fiducia in noi ben riposta.