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Verbale del 06 feb 2015 Stampa

VERBALE DELLA RIUNIONE
DEL CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE

del 6 febbraio 2015

 

Alle 21.05, fatto l'appello, risultano presenti: don Donato Pastori, don Paolo Cantù e don Gianfranco Zuffada; Sara Berlanda e Luca Garotta; Armando Negri, Rosario Peixoto, Carlo Riva, Daniela Ruboni e Diana Tavola; Francesca Anello, Gianfranco Boni, Domenico Mazzilli, Tina Vulso e Giuseppe Zanella. Si annotano, pertanto, le assenze di: Silvana Bassi , Maria Manzi e Anna Maria Millo; Rosalba Risolo (tutte n.g.), Gemma Di Marino (malattia), Graziella Mandelli (motivi personali) ed Antonietta Paganoni (malattia).

 

Alle 21.08, apre la seduta don Donato, invitando i membri a leggere il brano di Vangelo sul seminatore ed il granello di senape, seguito da un brano del Card. C. M. Martini e da una preghiera. Prende, quindi, la parola, Giuseppe, moderatore della serata, che apre la seduta con la trattazione del primo punto all'o.d.g.:


1. Verifica della Festa della Famiglia:
valuteremo l'utilità di creare altre occasioni simili di incontro per la comunità.

Commentando gli esiti della Festa, apparsi incoraggianti, chiede agli astanti di suggerire qualche idea, per individuare altre occasioni di incontro. Diana apprezza il lavoro dello Spazio Nonno Gianfri, nato praticamente in sordina, ma, ormai, cresciuto, fino ad attrarre circa 60 persone al pranzo comunitario. Tutti gli aderenti al gruppo si lasciano coinvolgere in varie iniziative. Don Gianfranco sottolinea il legame di amicizia che cementa fra loro i membri di questo gruppo. Alla luce di questo successo, don Donato si chiede quali siano le motivazioni di questo successo e se non sia il caso d'introdurre un altro paio di occasioni simili: ad esempio, la Festa dell'Oratorio, all'inizio dell'anno pastorale ed un'altra a fine anno pastorale, magari legata alla Festa delle Genti, ma non necessariamente. Si decide, quindi, di legare la festa alla fine dell'anno pastorale, non necessariamente coincidente con la Pentecoste, che è festa mobile. Restano decise, quindi, le tre Feste annuali: della Famiglia, delle Genti, dell'Oratorio, le quali saranno organizzate, rispettivamente, dal Gruppo famiglia, da una commissione costituita dall'ex-Gruppo Migranti, insieme con il parroco, e dal Cortile di Quartiere.

Si passa, quindi, al seguente punto all'o.d.g.:


2. Diamo uno sguardo alla situazione attuale del nostro Oratorio e, nel contempo, pensiamo ad un progetto futuro, che gli dia continuità e che non dipenda in tutto dalla presenza del sacerdote responsabile di oratorio. Nello stesso tempo, faremo un programma concreto per la catechesi della 2^ elementare (quando e come iniziare).

Dopo l'introduzione di Giuseppe, prende la parola don Paolo, che sottolinea l'importanza di decidere qualcosa per sopperire all'eventuale mancanza di un sacerdote coadiutore, nel caso che questi venga designato per altra destinazione, tenendo conto che, ben difficilmente, si potrebbe avere nuovamente un coadiutore, men che meno a tempo pieno. Inizia, comunque, delineando le attività della comunità nei confronti dei bambini e dei ragazzi. A fronte di percorsi di catechesi ben strutturati, con catechisti e genitori ben impegnati ed operativi, per i primi anni di catechismo, avverte una sorta di 'pesantezza', di 'stanchezza', per gli anni a seguire. Per ciò che riguarda l'educazione dei gruppi Sirio e Adolescenti, anche se si tratta di gruppi un po' ridotti, continua don Paolo, sembrano in lento miglioramento. Purtroppo, però, tra gli adolescenti, pochi sono fedeli praticanti. Don Paolo sottolinea l'impegno dei baristi, soprattutto nei confronti dei ragazzi, per così dire, disadattati, che si rivelano prepotenti. L'oratorio deve essere, continua, un luogo 'pulito', che i ragazzi devono vedere differente dagli esempi che li circondano, all'esterno, per le vie, nei parchi. Purtroppo, però, l'oratorio è infestato da 16-18enni maleducati, che prevaricano gli altri ed impediscono la frequentazione da parte dei bambini più piccoli. Don Paolo prosegue con l'elencazione di attività oratoriali organizzate, di recente creazione, che paiono funzionare: il doposcuola per le scuole medie, il 'salotto delle ragazze', un gruppo culturale. Concludendo il suo intervento, don Paolo si chiede chi dia o debba dare la 'direzione' al cammino dell'oratorio, come si debba dare continuità alle attività oratoriane, magari prescindendo dalla presenza del sacerdote. Per quanto riguarda il Consiglio d'Oratorio, don Paolo risponde alla domanda di Giuseppe, dicendo che si trova un po' stancamente ad un punto morto, mentre il Consiglio del Cortile di Quartiere è attivo ed è composto da una dozzina di persone. Diana si dice 'spaventata', all'ipotesi di una futura mancanza del sacerdote nell'oratorio, a causa del comportamento dei giovani citati poco sopra: la presenza di costoro, allontana i bambini di otto o dieci anni. Francesca si chiede, perché il lavoro di educatori e catechisti di questi ultimi anni non abbia portato all'educazione di questi giovani, che sembrano modificare il loro comportamento solamente quando è presente il sacerdote. La soluzione, secondo don Paolo, 'potrebbe' essere, ad esempio, quella di distribuire una tessera di accesso all'oratorio, solo a bambini fino ad una certa età, dopo la quale va concessa solo agli educatori. Sorge una divergenza di opinioni, riguardo il fatto di concedere, o meno, l'accesso a chi disturba. Don Donato rimanda, comunque, la decisione alle delibere che prenderanno il Consiglio di Oratorio o il Consiglio del Cortile di Quartiere oppure una commissione da essi nominata. Secondo Luca, le persone, che decidono le sorti dell'oratorio, dovrebbero essere 'stabili' nella comunità, non legate al catechismo dei figli o ad altre situazioni, che potrebbero finire e privare l'oratorio di queste persone. Tornando alla catechesi, Carlo apprezza il rinnovamento che vede in essa, di anno in anno e, per ciò che concerne il lasciarne traccia, Diana ricorda il libro redatto da una catechista (Rosa Degli Esposti) alla fine di ogni anno pastorale. Secondo don Paolo, la figura dell'educatore professionale dovrebbe, ormai, essere pensata come presenza fissa, non subordinata all'ottenimento del finanziamento di qualche fondazione benefica. Concludendo, don Donato propone che il Consiglio del Cortile di Quartiere metta all'ordine del giorno la creazione di un gruppo o commissione decisionale sulle urgenze dell'oratorio; per il catechismo, crede, inoltre, sia opportuno riunire una piccola commissione di catechisti, che affronti il problema, già a partire dalla prossima Quaresima, della catechesi della seconda elementare. Interviene don Paolo, che ritiene sentire come un 'obbligo', non condiviso, iniziare il catechismo della seconda elementare: sembra non ci siano le forze mentali. Chiude don Donato che crede opportuno delegare alla suddetta commissione di catechisti ogni decisione in merito, cui il CPP lascia carta bianca.

Si passa, quindi, al seguente punto all'o.d.g.:


3. Giunto, ormai, a scadenza il presente Consiglio Pastorale Parrocchiale, avviamo le procedure per l'elezione del nuovo Consiglio, che si terrà domenica 19 aprile p.v.

Don Donato prende la parola, leggendo le disposizioni arcivescovili, per la preparazione delle elezioni. Tra l'altro si dispone: costituzione di una commissione elettorale (2/3 scelti dal CPP, 1/3 dal CAEP), essendo membri di diritto il parroco, nonché i segretari dei due consigli; riunione del CPP e del CAEP per una verifica degli anni trascorsi. A partire dal 22 febbraio, verrà data comunicazione ai fedeli, durante le messe, dell'avvenimento, mentre, nello stesso tempo, verranno raccolte le candidature e si formeranno le liste per fasce d'età. Domenica 12 aprile si presenteranno le liste, mediante esposizione in appositi cartelloni. Domenica 19 aprile elezioni, a partire dalla messa vigiliare. La commissione viene formata dai seguenti membri: don Donato e Armando (membri di diritto), cui si aggiungono Daniela, Francesca e Luca. Si decide che la commissione si riunirà lunedì 16 febbraio, alle ore 21, presso il Centro Parrocchiale.

Si passa, quindi, all'ultimo punto all'o.d.g.:


4. Varie ed eventuali: valutazioni "pastorali" su alcune spese, già ipotizzate dal Consiglio per gli Affari Economici Parrocchiale (CAEP).

Don Donato avverte che il CAEP ha calcolato una plusvalenza di bilancio di circa 50.000 €, che potrebbe essere investita per migliorie della parrocchia. Il CAEP suggerisce le seguenti opere: 1) allestimento campo di pallacanestro/pallavolo (circa 15.000 €); 2) sostituzione panche della chiesa, mediante acquisto di N°39 nuove panche, per un totale di circa 20.000 €. Segue una breve, ma accesa, discussione sull'applicazione di eventuali targhe sulle panche, recanti il nome dell'offerente. Il CPP approva l'investimento dei campi da gioco e delle panche, delegando il CAEP per la scelta dettagliata. Diana chiede che vengano rinnovati i libri dei canti utilizzati in parrocchia: a tale scopo, si decide che una piccola commissione del Gruppo Musicale scelga i canti più conosciuti e più opportuni; il nuovo libretto sarà in formato 'stampato', non come l'attuale, per questioni economiche. Don Donato espone, solo per conoscenza, l'idea di chiudere la parte finale della chiesa con una vetrata: l'ambiente, che ne risulterebbe, potrebbe fungere da battistero e luogo di accoglienza delle famiglie con bambini in tenera età, che seguirebbero la messa con l'ausilio di un altoparlante (preventivo circa 10-15.000 €). Prosegue chiedendo il pensiero del CPP circa la proposta di chiudere il parcheggio e, quindi, l'accesso tramite questo, all'oratorio. Ad esso si accederebbe lasciando aperto il portone nuovo, situato a fianco della chiesa, disponendo, inoltre, una cancellata tra questo e la scalinata che porta alle aule del primo piano. Ciò consentirebbe di evitare le cattive frequentazioni, che si hanno attualmente negli spazi del parcheggio e dello scalone, presso l'ingresso della Caritas. Il CPP approva il progetto di modifica dell'accesso all'oratorio: per le modalità ed i dettagli, si deciderà più avanti.

 

Alle 23.30, si verifica l'assenza di altri argomenti da discutere, perciò, dopo la recita del Padre Nostro, si dichiara chiusa la seduta.