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FRANÇOIS XAVIER NGUYEN VAN THUAN - 4 Pregare sempre Stampa

Testimone di speranza

FRANÇOIS XAVIER NGUYEN VAN THUAN

 

 

4) Pregare sempre.


Il tempo passa lentamente in prigione, soprattutto durante l’isolamento. Immaginate una settimana, un mese, due mesi di silenzio … Sono terribilmente lunghi, ma quando si trasformano in anni, diventano un’eternità. Vi erano giorni in cui stremato dalla stanchezza, dalla malattia non riuscivo a recitare una preghiera! Ma è vero si può imparare molto sulla preghiera, sul genuino spirito di preghiera, proprio quando si soffre per non poter pregare, a causa della debolezza fisica, dell’impossibilità di concentrarsi, dell’aridità spirituale con la sensazione di essere abbandonati da Dio e così lontani da lui da non potergli rivolgere la parola. E forse proprio in quei momenti si scopre l’essenza della preghiera e si comprende come poter vivere quel comando di Gesù che dice: “Occorre pregare sempre” (Lc. 18,1).


Guardo a Gesù come modello di preghiera. La sua è un preghiera semplice, sincera, rivolta al Padre. Spesso Gesù, la Vergine, gli apostoli usano preghiere brevi ma molto belle, che essi associano alla vita quotidiana. Io che sono debole e tiepido amo queste preghiere brevi davanti al tabernacolo, alla scrivania, per la strada, solo. Più le ripeto, più ne sono penetrato. Esse ci conservano in un ambiente di preghiera senza distoglierci dal compito presente ma aiutandoci a santificare ogni cosa.


Ma cosa può aiutare nella vita quotidiana, nella normale routine di lavoro e di rapporti a mantenersi in uno stato di preghiera, cioè di unione con Dio? Mi ha colpito, leggendo i padri del deserto un episodio circa il grande Antonio che ebbe una rivelazione sorprendente: “In città c’è uno che ti somiglia, è di professione medico, dà il superfluo ai bisognosi e tutto il giorno canta le lodi con gli angeli. Come faceva questo sconosciuto medico a praticare una forma di preghiera così alta?

Forse la chiave ce la dà Agostino quando afferma: “Il tuo desiderio è la tua preghiera; se continuo è il tuo desiderio, continua è la preghiera”. Per Agostino il desiderio si identifica con la “caritas” che conduce a fare il bene, sicchè un altro modo per rendere continua la preghiera consiste nel fare il bene. Tutto quello che fai, fallo bene, hai dato lode a Dio.


L’ultima tappa della preghiera continua è quando non solo si prega ma si è preghiera. Il vero cammino di orazione è la vita. Una preghiera continua è una vita interamente votata al servizio di Dio. Questa è la sola maniera di pregare sempre. La preghiera è continua quando continuo è l’amore.


Ci sono stati lunghi momenti in cui ho sofferto di non riuscire a pregare … ma Dio non mi ha mai abbandonato. In prigione tra i poliziotti alcuni avevano imparato il latino per poter leggere i do­cumenti ecclesiastici. Uno di loro mi chiese di insegnargli un canto in latino… fu scelto il Veni Creator… Non avrei mai creduto che un poliziotto ateo imparasse a memoria questo canto e si mettesse a cantarlo ogni mattina verso le sette. All’inizio ero molto sorpreso di questo ma pian piano mi sono reso conto che era lo Spirito che si serviva di un poliziotto comunista per aiutare un Vescovo in prigione a pregare quando era tanto debole e depresso da non riuscire più a farlo.


Bibliografia: 5 pani e 2 pesci, san paolo

Testimoni della speranza, città nuova

Il cammino della speranza, città nuova


Sito interessante: http://www.atma-o-jibon.org/italiano7/van_thuan_cinquepani4.htm