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La Comunità Giovanni XXIII

La storia, le attività, la vocazione specifica, le persone, il cammino della comunità fondata da Don Oreste Benzi.

L'Associazione "Comunità Papa Giovanni XXIII" opera concretamente e con continuità dal 1973, anno in cui ha aperto la prima casa famiglia, nel vasto ambiente dell'emarginazione e della povertà. Attualmente la Comunità è diffusa in oltre 20 paesi del mondo in tutti i continenti: oltre che in Italia, è presente in Albania, Argentina, Australia, Bangladesh, Bolivia, Brasile, Cile, Cina, Colombia, Croazia, Francia, Georgia, Kenya, India, Israele/Palestina, Moldavia, Olanda, Repubblica di San Marino, Romania, Russia, Spagna, Sri Lanka, Tanzania, Venezuela, Zambia. Ogni giorno siedono alla tavola della Comunità più di 41.000 persone, mentre i membri effettivi dell'Associazione sono circa 1.850. Per svolgere questo impegno sono state create promosse e sostenute ben 26 entità giuridiche diverse in tutto il mondo.


La Casa Famiglia

Che cos'è, come funziona e di cosa si occupa una casa famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII.

Nota storica

La prima casa famiglia nasce a Coriano, comune vicino a Rimini, il 3 luglio del 1973. Iniziò così la traduzione pratica della grande idea di Don Oreste che lui stesso sintetizzava con queste parole: "dare una famiglia a chi non ce l'ha".

Che cos'è

Per "Casa Famiglia" si intende una comunità educativa residenziale che richiama in tutto e per tutto una famiglia naturale. Il fondamento della casa famiglia sono le due figure genitoriali di riferimento, paterna e materna, che scelgono di condividere la propria vita in modo stabile, continuativo, definitivo, oblativo con le persone provenienti dalle situazioni di disagio più diverse.

In questo modo si vuole rispondere alla necessità essenziale e profonda di chi viene accolto: il bisogno di sentirsi amati da qualcuno e il bisogno di essere utile ed importante per qualcuno; in definitiva una relazione significativa con un papà e una mamma. Le persone o i ragazzi accolti non si sentono più assistiti ma scelti e stimati dalle figure genitoriali. Nella casa famiglia ci sono fratelli e sorelle, zii e nonni, piccoli e grandi, normodotati e diversamente abili, persone con problematiche e vissuti psicologici diversi; la casa famiglia accoglie tutti senza distinzione di età o situazione di provenienza. La relazione significativa e individualizzata con la figura paterna e materna e le relazioni che nascono fra le persone accolte creano l'ambiente terapeutico che lenisce e cura le ferite, che rigenera nell'amore, che riaccende la speranza nella vita.

Coloro che scelgono questa modalità di vita e si assumono anche la responsabilità gestionale della casa famiglia, possono essere solo membri dell'Associazione "Comunità Papa Giovanni XXIII". Essi hanno riconosciuto in se stessi la specifica proposta di vita dell'associazione ispirata alla figura di Gesù Cristo ed approvata ufficialmente dalla Chiesa Cattolica.

Accanto alle figure di riferimento, in casa famiglia possono esserci anche altre figure che aiutano e collaborano in vari modi: persone in Servizio Civile Volontario , Stagisti e Tirocinanti da scuole ed Università, associati in periodo di verifica vocazionale, volontari motivati, sacerdoti e consacrati, ecc.