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Verbale del 01 dic 2014 Stampa

VERBALE DELLA RIUNIONE
DEL CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE

del 1 dicembre 2014

 

Alle 21.05, fatto l'appello, risultano presenti: don Donato Pastori, don Paolo Cantù e don Gianfranco Zuffada; Armando Negri, Rosario Peixoto, Rosalba Risolo, Carlo Riva, Daniela Ruboni e Diana Tavola; Francesca Anello, Gemma Di Marino, Graziella Mandelli, Domenico Mazzilli, Antonietta Paganoni, Tina Vulso e Giuseppe Zanella. Si annotano, pertanto, le assenze di: Sara Berlanda (n.g.) e Luca Garotta (indisposizione); Silvana Bassi, Maria Manzi e Anna Maria Millo; Gianfranco Boni (tutti n.g.).


Alle 21.04, apre la seduta don Donato, invitando i membri a leggere la preghiera, la Lettera di S. Paolo ed il brano di Vangelo riportati sul foglio distribuito ai presenti (allegato, per gli assenti); successivamente, ne commenta i testi. Prende, quindi, la parola, Giuseppe, moderatore della serata, che apre la seduta con la trattazione del primo punto all'o.d.g.:

 

1. Riprendendo il tema dell'importanza, che ha la formazione alla fede, trattato nell'Assemblea Parrocchiale del 27 settembre, come operiamo e come potremmo operare, affinché la nostra comunità sia sempre più 'educante', nei confronti di chi vi appartiene, ma, anche, di chi ne resta all'esterno?


Commentando l'opuscolo del Cardinal Martini, Giuseppe rileva la sua grande attualità, a dispetto del fatto che sia stato pubblicato ben 23 anni fa. Sottolinea le parole del Cardinale: “nella città, la parrocchia rischia l'irrilevanza”; e, ancora : “la novità (…) sta nel ritrovato entusiasmo del sentirsi credenti”; pone risalto, altresì, nell'importanza del CPP e del suo programma, nonché del decanato. Giuseppe rileva il distacco della parrocchia dal decanato, cosa, peraltro, lamentata in generale nell'opuscolo. Pone, quindi, la domanda riportata nell'ordine del giorno: cosa possiamo fare ? Riprende la parola don Donato, che ribadisce i modi di evangelizzare delle comunità cristiane, elencate da Martini: evangelizzare per PROCLAMAZIONE, per ATTRAZIONE, CONTAGIO, LIEVITAZIONE; e, prosegue, ritiene impossibile, per un cristiano, non divulgare la propria gioia al prossimo. Secondo Tina, bisogna approcciare le persone da evangelizzare con discrezione, rispettando il loro pensiero spirituale. Interviene Gemma, che, leggendo e commentando un brano dell'opuscolo, all'inizio di pagina 5, sottolinea come, ancor oggi, ci siano interi gruppi di battezzati, che trovano 'raffreddata' la propria fede, e che necessitano di essere rievangelizzati. E sottolinea come il Cardinal Martini ritenga non si debbano cercare nuovi metodi. Don Donato dice che il CPP all'inizio del suo mandato dovrebbe elaborare un progetto pastorale che nasce dalla conoscenza dei problemi e individuare strategie concrete per rispondervi. Gemma si chiede come evidenziare i problemi riscontrati e gli obiettivi raggiunti o falliti da ogni Gruppo attivo in parrocchia. Diana ritiene necessario trovare nuovi metodi, non tecniche, per evangelizzare i bambini di oggi: infatti, prosegue, vede un fermento in tutta la diocesi, in curia, per formare i catechisti, affinché possano evangelizzare le nuove generazioni. Piuttosto, insiste Diana, è carente l'evangelizzazione degli adulti: occorrerebbe una 'scuola della parola' in parrocchia, per venire incontro alle esigenze di adulti che non sono in grado di aderire alle iniziative decanali, perché sprovvisti di mezzi di locomozione o per problemi di orario, mentre, per i bambini e le loro famiglie, ritiene sufficiente l'offerta della catechesi parrocchiale. Giuseppe obietta come sia problematica, in particolare, la catechesi adolescenziale, per i ragazzi che abbiano già ricevuto il Sacramento della Cresima, ma Diana ritiene, a tal proposito, che il vero problema sia lo scarso appoggio delle famiglie di questi ragazzi. Si chiede, inoltre, se non sia un errore concedere troppa libertà ai ragazzi d'oggi, permettendo loro, nonostante l'età immatura, di scegliere, se assistere alla Messa oppure no. Tina non è d'accordo sull'obbligare, oggi, i figli a frequentare il catechismo o le messe; piuttosto, le famiglie dovrebbero dar loro l'esempio. Ciò è sottolineato anche da Diana, la quale ricorda come, in occasione dell'ultima 'Domenica insieme' dei bambini di 4^ elementare, su 38 di essi, solo 10 erano accompagnati dai genitori. Secondo Domenico, l'obbligo, comunque, non funzionerebbe: però sarebbe opportuno accompagnare i figli alla messa. Interviene Armando, per dire che ritiene ciò debba avvenire, però, già in tenera età, non essendo possibile chiedere di frequentare la messa ad adolescenti che non l'abbiano mai fatto, né abbiano mai avuto l'esempio dei genitori. Carlo si pone la domanda: come ottenere un atteggiamento che valorizzi il sacramento, senza, però, essere troppo rigidi ? Carlo ritiene che la proposta cristiana non debba essere un obbligo; non ci sia, quindi, una punizione a fronte di un rifiuto: chi non accetta la proposta, si punisce da sé, non arrivando a gustarla. Don Donato dice che bisogna interrogarsi seriamente sul fatto che i giovani, fra i 15 ed i 20 anni d'età, non si sentono coinvolti né dalla vita parrocchiale in generale né dalle iniziative di preghiera, in particolare. I giovani si smarriscono, dopo aver ricevuto la Cresima, finché, adulti, si sposano e, poi, avuti dei figli, li presentano al Battesimo e, poi, al catechismo. Come recuperare queste persone, queste fasce d'età ? Non dobbiamo spaventarci, davanti ai numeri, che ci deludono, prosegue don Donato, ma proseguire il nostro cammino di evangelizzazione trovando le metodologie adatte. La società in cui viviamo, purtroppo, è molto variegata, nei propri ideali, ed i genitori credenti, che vogliono impartire il catechismo ai propri figli sono pochi. Tina rileva come, a fronte dei pochi, pochissimi giovani, che frequentano la messa, ce ne sono, in ogni caso, molti, che aderiscono alle iniziative sociali del quartiere: ossia, secondo Tina, manca la trasmissione della fede. Don Donato si chiede, a questo punto, come raggiungere gli adulti: il Card Martini nel testo citato ce lo suggerisce. Armando dice che, allorché ci si ritrovi a chiacchierare con qualcuno, si potrebbe, ad esempio, tentar di vincere la timidezza e parlare di Cristo e del suo messaggio; ciò per raggiungere ed evangelizzare, anche, chi non frequenta assiduamente la chiesa. C'è un estremo bisogno, oggi, di trovare chi sappia stabilire rapporti con i fratelli, interviene don Gianfranco; perfino alle celebrazioni più frequentate, infatti, molte persone si ignorano a vicenda. Don Donato, prendendo spunto dalla parabola del piccole seme che diventa grande così che gli uccelli vi cerchino ombra, ritiene che la comunità cristiana debba agire in modo da suscitare domande: perché costoro fanno tutto ciò gratuitamente ? E, ancora: perché costoro sono così gioiosi, entusiasti ? Secondo don Donato, il foglio Parrocchia Famiglia potrebbe diventare un mezzo per far giungere facilmente la parola a molte persone: lui stesso si sta impegnando, e s'impegnerà, a scrivere, nelle pagine centrali, delle riflessioni settimanali come proposte di catechesi scritta. Secondo Gemma, uno strumento, per allacciare rapporti con le persone che non frequentano la chiesa, potrebbe essere quello di distribuire loro il foglio Parrocchia Famiglia, purché, beninteso, si tratti di persone interessate alla catechesi, a dispetto della loro scarsa frequentazione della chiesa. Alla domanda, da parte di Gemma, di quali siano gli argomenti trattati, durante le riunioni di catechismo con i genitori, rispondono don Paolo e Diana: si discute sulla Confessione; si commentano le lezioni di catechismo dei ragazzi; si fanno delle uscite con i ragazzi. Succede, spesso, che i genitori siano pigri o abbiano degli impedimenti a frequentare le riunioni, salvo, poi, dimostrarsi soddisfatti, una volta che vi abbiano partecipato. Don Paolo si chiede, se non ci siano delle cose nella nostra comunità o nel nostro modo di gestire, che siano di impedimento a chi si approccia o vorrebbe farlo. Per tornare alla domanda su come 'arrivare' a coinvolgere la gente, don Donato si chiede se possa servire l'articolo che, ormai da diversi numeri, fa pubblicare sul foglio Parrocchia Famiglia: ci si chiede quanta gente legga le pagine centrali, quante persone leggano la prima pagina. Don Donato propone, inoltre, l'introduzione di un momento di catechesi pomeridiano per adulti della terza età, mentre Gemma suggerisce l'avvio degli Esercizi Spirituali anche nel periodo di Pentecoste. Rosalba rimarca, invece, come rimanga scoperta la fascia giovanile, dai 15 ai 35 anni. Conclude don Donato, che, raccogliendo le opinioni, decide di discutere l'avvio della catechesi per la terza età in una prossima seduta del CPP.

Si passa, quindi, al seguente punto all'o.d.g.:

 

2. Varie ed eventuali


Don Donato ragguaglia i membri sulla situazione della facciata della chiesa: la parrocchia è in attesa che l'impresa costruttrice e l'architetto Zucchi, autore del progetto, decidano il momento per intervenire, sulla base delle decisioni di modifica prese, da attuare con la buona stagione.


Alle 23.00, si verifica che non ci sono altri argomenti da discutere, quindi, alle 22.45, dopo la recita del Padre Nostro, si dichiara chiusa la seduta.



 

P.S.: si avvisano tutti i Membri, che, chiunque lo desideri, può richiedere una copia della registrazione audio di ciascuna delle sessioni del CPP vigente, in formato MP3. Chiedere ad Armando. Si ricorda, inoltre, che, sul sito della parrocchia, www.resurrezionessg.it, si trovano tutti i Verbali del CPP del presente anno pastorale, nonché le relazioni dei vari gruppi e commissioni.