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Verbale del 28 mag 2015 Stampa

VERBALE DELLA RIUNIONE

DEL CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE

del 28 maggio 2015

 

Alle 21.05, fatto l'appello, risultano presenti: don Donato Pastori, don Paolo Cantù e Francesca Anello; Diego Ambrosi, Luca Garotta, Vincenzo Scibona e Francesca Stoppa; Loretta Bortoluzzi, Catia Mazzon, Armando Negri, Lucrezia Notarangelo, Alfredo Penna, Daniela Ruboni, Milena Sgobbi e Giulio Vanzati; Gemma Di Marino, Lucia Figus, Domenico Mazzilli, Roberto Rusnighi, Luigi Trezzi, Tina Vulso e Carla Zini. Si annotano, pertanto, le assenze di don Gianfranco Zuffada (n.g.); Simona Toma (impegni famigliari); Kicca Moretti (n.g.); Gian Franco Boni (impegni famigliari), Dora Gentilomo (cure termali) e Valentino Masotti (n.g.). Essendo presenti 22 membri su 28, la seduta può avere luogo.

 

Apre, quindi, la seduta don Donato, invitando i membri a leggere le preghiere ed invocazioni allo Spirito Santo e la Lettera di San Paolo agli Efesini (4,11-16), riportate sul foglio distribuito. Al termine della preghiera, don Donato introduce il 1° punto all'o.d.g.:

1. Lettura e condivisione del testo preparato dal CPP precedente; scelta ed individuazione delle priorità che serviranno da punto di partenza per la stesura del nuovo Piano Pastorale 2015/19

per cui inizia illustrando le modalità con cui si dovranno affrontare i punti all'o.d.g.: non si dovrà, questa sera stessa, trovare soluzioni ai problemi proposti dal CPP precedente, mediante l'allegato alla Convocazione, ma selezionarne le priorità, fra quelle oppure fra altre, da affrontare nei prossimi quattro anni. In seguito, continua don Donato, i problemi si potrebbero affrontare durante il ritiro, che si ha in programma di effettuare all'inizio del prossimo anno pastorale, nel mese di ottobre, allorché si potrà disporre di buona parte della giornata, per discutere su come affrontare i problemi presentati. L'obiettivo è preparare un Piano Pastorale, con cui il CPP vigente si dovrà confrontare, nei prossimi quattro anni di mandato. Ciò significa, che dovremo chiederci quale indirizzo intendiamo dare alla comunità, stando la situazione attuale della stessa. A questo punto, don Donato richiama il CPP alla 'responsabilità' dei laici, come comandato e concesso dal Consiglio Ecumenico Vaticano II: la parrocchia non è proprietà del Parroco, né dei sacerdoti, che si avvicendano nella realtà parrocchiale; purtroppo, prosegue, questa è ancora in modo preponderante sulle spalle del Parroco. Si dovrebbe sostituire, gradatamente, ma con una certa fretta, la collaborazione con la corresponsabilità, fra preti e laici. Il Concilio E. V., prosegue il parroco, ha 'capovolto' i punti di vista: ha ruotato l'altare di 180°, ponendolo fra il sacerdote ed il popolo, ma ha, anche, consegnato la Chiesa ai laici. Il Parroco, insiste don Donato, non è 'il capo' della parrocchia, ma deve essere la 'sintesi dei carismi' presenti nella comunità. Del resto, vista la perdurante diminuzione di vocazioni, si dovrà, in un prossimo futuro, comunque, far fronte alla carenza di sacerdoti, mediante la 'responsabilizzazione' dei laici, che si dovranno assumere chi l'incarico di gestire l'oratorio, chi di gestire la catechesi, chi la liturgia, eccetera. Tutto ciò, naturalmente, fermi restanti gli incarichi esclusivi del sacerdote, quali la celebrazione della Messa e la somministrazione dei sacramenti. Interviene Domenico, per confessare la sua abitudine nel considerare il parroco come il 'capo', nel senso di colui che accentra su di sé ogni responsabilità della parrocchia ed ammette una certa difficoltà nel cambiare quest'abitudine. A supporto di don Donato, don Paolo ammette che la comunità è, per così dire, poco allenata a queste idee. Anche Diego pensa che la figura del parroco sia vista, in generale, come un'autorità e sia Diego che Domenico convengono nel ritenere che questo cambiamento potrà scaturire dalle situazioni di necessità. Vincenzo, invece, ritiene giusto ed opportuno sollevare i sacerdoti da certi incarichi di carattere prettamente burocratico, per dar loro modo di dedicarsi più diffusamente alle loro prerogative più importanti: quelle tipicamente religiose. Tina fa risalire la questione 'responsabilizzazione' dei laici all'epoca del Concilio E. V. II, asserendo che, dagli anni '60 ad oggi, abbiamo perso questa abitudine, mentre don Paolo la fa risalire, addirittura, all'epoca degli apostoli. Naturalmente, tiene a precisare don Donato, tutto ciò non deve portare ad assumersi incarichi, che non spettino o che spettino ad altri. Segue un acceso dibattito sulla figura del responsabile (laico) dell'oratorio, stipendiato oppure no. A questo punto, per evitare divagamenti, Vincenzo sottolinea quanto richiesto al 1° punto all'o.d.g.: ricercare dei punti chiave, da suggerire alla Commissione, che sarà nominata trattando il 2° punto all'o.d.g., onde preparare il nuovo Piano Pastorale. Detti suggerimenti dovranno essere solo alcuni e, soprattutto, realizzabili. Segue la richiesta, da parte di alcuni membri, di chiarimenti, circa la definizione dei punti nodali, presentati dal CPP precedente e pubblicati sul foglio allegato alla Convocazione. In particolare, riguardo l'istituzione di un gruppo di persone che sostituiscano i sacerdoti in ambito oratoriale o catechistico, Catia sostiene che tutti gli ambiti della parrocchia necessiterebbero di un sostegno di questo tipo, al mancare dei sacerdoti. In realtà, le viene riposto da Luca e da Vincenzo, certe incombenze spetteranno sempre al sacerdote (celebrazione dell'Eucaristia e somministrazione Sacramenti, come il semplice bisogno di confidarsi). Intervenendo, Luigi lamenta la cronica assenza degli adolescenti e dei giovani nella nostra parrocchia e si chiede quali ne siano le motivazioni: sono gli adulti ? Occorre, prosegue, valutare la composizione del quartiere, per capire come gestire la catechesi e l'oratorio, per poter maggiormente attrarre questa fascia di età. Un altro punto, cui viene richiesta una spiegazione da parte di Milena, è il n° 7: “Stile di accoglienza ed ascolto”. Le risponde don Paolo: si tratta di una traccia, dice, lasciata dal CPP che rivestì il mandato tra il 2007 ed il 2011, a seguito della Missione Francescana; il pensiero era di sforzarsi di diventare una comunità accogliente, appunto, in modo che, chiunque si avvicini, non si trovi di fronte ad un muro. Francesca A., collegandosi a questo, si domanda come non sia possibile, per la nostra comunità, rendersi accogliente, anche nei confronti di quei pochi ragazzi che frequentano l'oratorio e che creano così tante difficoltà. A questo proposito, Diego asserisce che seguire e/o 'accogliere' questi ragazzi è azione proporzionale alle forze a disposizione ed alle modalità di intervento: dalla sua esperienza precedente, in altri oratori, narra di individui cacciati, per gli stessi motivi per cui ci lamentiamo noi oggi. Il pensiero di Catia è che, partendo dal successo del Gruppo NonnoGianfri, dovuto alle condizioni dell'ambiente in cui opera, cioè un ambiente piacevole, sano, sicuro, se mancano bambini e famiglie all'oratorio è per la carenza di tutto ciò. In altre parole, quei ragazzi difficili bloccano l'accesso di altri individui. Giulio chiede quale sia “Il sogno di comunità” prospettato al punto 9 dell'allegato: don Donato gli risponde che è tutto indicato all'interno del foglio Parrocchia e Famiglia del 12 ottobre 2014. Per sintetizzare quanto detto, don Donato ritiene utile riassumere i punti salienti, da trasmettere alla Commissione che redigerà il Piano Pastorale: 1-Pastorale giovanile, 2-Pastorale della formazione, 3-Pastorale della famiglia, 4-Problematiche sociali, 5-La carità, 6-Pastorale dei malati e delle persone sole, 7- Pastorale liturgica. Don Paolo suggerisce, che il nuovo Piano Pastorale sia redatto in maniera piuttosto succinta, ma esauriente e di facile consultazione: solo così, si potrà consultarlo ripetutamente ed attivamente.

A questo punto, si passa al 2° punto all'o.d.g.:

2. Formazione della Commissione preparatoria del nuovo Piano Pastorale 2015/19.

Si inizia, chiedendo ai membri i volontari che possano formare la Commissione prevista all'ordine del giorno. I componenti vengono individuati nelle persone di Diego Ambrosi, Gemma Di Marino, Lucrezia Notarangelo, Gigi Trezzi e Tina Vulso. Costoro decideranno separatamente le date delle riunioni necessarie a preparare il testo del nuovo piano, che verrà, in seguito, presentato in CPP, a settembre.

Si fissa, altresì, la data della prossima seduta del CPP, che viene individuata nel 21 settembre p.v.

Viene, inoltre, deciso di preparare un elenco di 'Regole da seguire', redatto in più copie, da affiggere in più punti dell'oratorio, firmato da tutti i componenti del CPP, sperando possa agire da deterrente per chi si comporta in modo maleducato e prevaricante in oratorio.

 

Alle 23.20, verificata l'assenza di altri argomenti da discutere, si dichiara chiusa la seduta.

 


P.S.: si portano a conoscenza tutti i Membri, che, chiunque lo desideri, può richiedere una copia della registrazione audio di ciascuna delle sessioni del CPP vigente, in formato MP3. Chiedere ad Armando. Si ricorda, inoltre, che, sul sito della parrocchia, www.resurrezionessg.org, si trovano tutti i Verbali del CPP del presente anno pastorale, nonché le relazioni dei vari gruppi e commissioni.