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Verbale del 14 mar 2016 Stampa

VERBALE DELLA RIUNIONE

DEL CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE

del 14 marzo 2016

 

 

 

Alle 21.03, viene fatto l'appello, da cui risultano presenti: don Donato Pastori, don Paolo Cantù e Francesca Anello; Luca Garotta, Vincenzo Scibona, Francesca Stoppa, Simona Toma; Catia Mazzon, Armando Negri, Lucrezia Notarangelo, Daniela Ruboni, Milena Sgobbi, Giulio Vanzati; Gemma Di Marino, Lucia Figus, Dora Gentilomo, Luigi Trezzi e Tina Vulso. Si annotano, pertanto, le assenze di don Gianfranco Zuffada; Diego Ambrosi; Loretta Bortoluzzi, Kicca Moretti, Alfredo Penna; Boni Gianfranco, Valentino Masotti e Roberto Rusnighi (giustificati).

 

Essendo i membri iscritti 26, con il quorum (50%+1) fissato a 14, ed essendo oggi presenti 18 membri, la seduta può avere luogo.

 

Apre, quindi, la seduta don Donato, che invita i membri a pregare lo Spirito Santo, affinché illumini l'intelletto dei presenti. Per fare ciò, ci si serve del foglio distribuito ai presenti (in allegato agli assenti).

 

Quindi, Gemma, moderatrice della serata, introduce, il primo punto all'o.d.g.:

 

 

 

  1. Impressioni e considerazioni sulla visita del Vicario Episcopale alla nostra parrocchia.

 

Gemma ha apprezzato, in particolare, la visita del Vicario, durante la quale ha avvertito un clima di familiarità ed amicizia. Catia, invece, ha accolto molto favorelmente l'incontro preparatorio con don Cislaghi, che è servito a comprendere meglio i successivi incontri ed aggiunge, addirittura, che gradirebbe si organizzassero altre serate con questo teologo. Tina, che non ha potuto presenziare alla serata con l'Arcivescovo, dice che ha gradito come si sia svolto l'incontro con il Vicario, del quale ha notato la stessa familiarità dell'incontro precedente, quello del 5 dicembre 2012, allorché Mons. Cresseri si presentò a noi, in qualità di nuovo Vicario di Zona. Don Donato interviene per menzionare l'unico rimprovero fatto alla parrocchia dal Vicario, anche, se non direttamente a nessuno di noi, bensì al decano di Sesto: cioè il non aver invitato alla seduta del 29 febbraio don Giorgio Bersani. Anche Gigi sostiene di aver apprezzato la serata con il Vicario, grazie all'incontro preparatorio con don Cislaghi. In particolare, prosegue Gigi, il Vicario ha saputo indicare le nostre lacune senza, però, puntare il dito verso di esse o calcare la mano. Per Daniela, Mons. Cresseri ci ha invitato a vedere le cose negative non in sé stesse, ma sempre in funzione di un miglioramento. Giulio ricorda l'importanza, data dal Vicario, alla ministerialità. A questo proposito, don Donato avverte che, dopo Pasqua, avvierà alcuni incontri formativi per nuovi Ministri Straordinari dell'Eucaristia. Alla domanda di Tina, su che fine abbiano fatto i tre o quattro Ministri che operavano in passato, don Donato spiega che costoro sono ancora in essere, ma sono rimasti, per così dire, senza i malati che erano loro attribuiti, giacché la composizione del quartiere è cambiata e molti, dei malati, non chiedono espressamente l'Eucaristia, non essendo stati fedeli praticanti, ma necessitano, comunque, di una visita, vivendo soli o avendo bisogno di parlare con qualcuno. Gigi, che è uno dei Ministri Straordinari testè citati, ricorda come abbia avuto a che fare con malati che accettavano di ricevere l'Eucaristia solamente dal sacerdote e non da un laico. Dora, che ha frequentato un corso per diventare Ministro Straordinario per l'Eucaristia presso l'Ospedale di Sesto, chiede se il diploma conseguito le consente di svolgere tale attività in altre parrocchie, al di fuori della cappella ospedaliera: la risposta di don Donato è affermativa.

 

A questo punto, Gemma introduce il secondo punto all'o.d.g.:

 

 

 

  1. Situazione dell'Oratorio:

 

  • Aggiornamenti sul Consiglio d'Oratorio e sul “Piano raccolta fondi”;

  • Informazioni su diverse ipotesi di presenza dell'educatore.

 

 

 

Gemma inizia leggendo, per sommi capi, i due documenti allegati alla convocazione, redatti da don Paolo. Quindi, pone all'assemblea le domande che scaturiscono dalla lettura dei documenti: vogliamo proseguire con un educatore titolato a tempo pieno oppure con uno 'part-time', magari condiviso con altro oratorio ? Gemma ricorda che la Fondazione Vismara ci richiede un passo avanti, rispetto al passato, nel senso che ogni suo finanziamento, da ora in avanti, sarà subordinato ad una nostra parallela raccolta fondi, di egual entità. Prende la parola don Paolo, che ragguaglia i membri sulla nascita di un Gruppo Operativo e del Consiglio di Oratorio. Il Gruppo Operativo è composto da Vincenzo Scibona, Diego Ambrosi, Elio Mirarchi, Federica Iusco, Elisa Castano, Jodie Sarcina e don Paolo. Il Consiglio d'Oratorio è composto, oltre che dai componenti il Gruppo Operativo, appena citati, da Francesca Rossi, Carlo Riva, Vittorio Barbieri, Giuseppe Zanella, Claudia Portocarrero, Alfredo Penna, Chiara Tomain, Claudia Toma, Giulio Vanzati, Diana Tavola, più eventuali altri due o tre nominativi. Riguardo la raccolta fondi, prosegue don Paolo, l'aspetto più urgente è la comunicazione, la pubblicizzazione. Il Gruppo Raccolta Fondi è composto da Vincenzo Scibona, Giulio Vanzati e Fabiana Tomain, oltre, naturalmente, don Paolo, che ritiene utile allargarne il numero. Le ipotesi riguardanti l'educatore propfessionale, prosegue don Paolo, sono:

 

  1. tentare la possibilità di rinunciarvi del tutto;

  2. proseguire come si è fatto fino ad ora, con educatore 'full-time';

  3. un educatore solo per tre giorni la settimana, che si concentri solo su alcune attività (ad esempio, il doposcuola e l'accoglienza dei ragazzi che passano per l'oratorio);

  4. un educatore che si occupi soprattutto di sostenere il percorso del Gruppo Operativo e del Consiglio d'Oratorio;

  5. restare per qualche mese senza educatore, onde verificare i nostri punti di forza e le nostre carenze;

  6. un educatore 'part-time', condiviso con l'oratorio di Cascina Gatti.

 

Don Paolo precisa, su richiesta di don Donato, che l'onere, per la prestazione annuale di un educatore professionale, ammonta a circa 16-18.000 €. Precisa, inoltre, che l'educatore, che ci verrà assegnato per il solo Oratorio estivo, costerà circa 4.000 €. Vincenzo ribadisce che la Fondazione Vismara ci finanzierebbe nella stessa misura di quanto da noi raccolto. Il progetto di raccolta, prosegue, è sufficientemente sostenibile con le nostre possibilità. Vincenzo ritiene che la comunità deve iniziare a sostenere una formazione parallela di 'nostri' educatori, per non proseguire all'infinito con educatori finanziati dall'esterno. Si apre, a questo punto, un dibattito sul tipo di preparazione che deve avere e sostenere chi si accinge a codesto compito. Lucrezia e Milena sostengono che il ruolo dell'educatore professionale debba essere ricoperto da persona laureata in indirizzo educativo: la sua preparazione gli consentirebbe più facilmente di 'leggere' ed interpretare certe particolari situazioni; nel contempo, potrebbe affiancare gli educatori di formazione interna. Il parere di Tina è quello di usufruire di un educatore professionale 'part-time', per provare e saggiare le nostre forze, per un certo lasso di tempo. Gigi si ritiene d'accordo con l'ipotesi di far crescere, all'interno della comunità, un gruppo di educatori, perché, proprio in quanto provenienti dall'interno di esso, conoscerebbero i problemi del quartiere ed assicurerebbero la continuità necessaria, tra un educatore professionale e l'altro. Il rischio, come ammette Gigi, sarebbe che, trovando impiego o accedendo ad un ciclo superiore di studi, non avrebbero più tempo da dedicare all'oratorio. Gli educatori giovani, prosegue, vanno appoggiati e supportati, perché si arrendono facilmente, di fronte a difficoltà e delusioni. Per Francesca S., la preparazione scolastica non è sufficiente, nell'ambito oratoriano, mentre è indispensabile l'esperienza. Milena, però, ribadisce la sua convinzione, che gli educatori di formazione, per così dire, interna vadano affiancati e supervisionati da un educatore professionale, di formazione universitaria. Luca ricorda com'era strutturato l'oratorio una decina d'anni fa: vi erano alcuni educatori (di formazione interna), che vivevano nel quartiere, un obiettore di coscienza ed un seminarista. Secondo lui, il sistema, così concepito, funzionava a dovere: ritiene altresì utile formare alcuni educatori internamente, ma ritene che occorra una figura di riferimento più competente. Per Vincenzo, il grosso problema emerge quando l'educatore professionale lascia l'incarico, come accadrà con Marialisa, a fine marzo: chi la sostituirà impiegherà, presumibilmente, circa un anno per arrivare a conoscere le problematiche, le situazioni e le persone dell'oratorio; nel frattempo, in mancanza di giovani educatori, che accompagnino i ragazzi che frequentano l'oratorio, questi ultimi si sentirebbero abbandonati. Catia si chiede se il gruppetto di educatori giovani, presenti ad oggi, siano in grado di affrontare le problematiche del nostro oratorio, quali, ad esempio, i ragazzi turbolenti, ovviamente affiancati dall'educatore professionale. Per don Paolo, i giovani citati sono brave persone, dotate di buona volontà, ma necessitano di essere supportati; gli adulti, che vantano, anch'essi, buone qualità, hanno, però, limitate disponibilità di tempo da dedicare all'oratorio, per motivi di lavoro e di famiglia. Viene comunque ribadito, anche da Catia, che i giovani educatori necessitano di essere affiancati da una figura professionalmente preparata. Su richiesta di Tina, don Paolo chiarisce il percorso attuale di formazione degli educatori dei Gruppi SIRIO e ADO: due volte all'anno fanno delle “duegiorni” di formazione, preghiera e programmazione di lungo periodo; ci sono poi alcuni incontri per organizzare il lavoro da fare con i gruppi dei ragazzi.

 

Aggiunge, inoltre, che alla riunione del Consiglio d'Oratorio di domenica 13 marzo l'opinione più supportata è stata quella di cercare ancora un educatore professionale, che sia presente per pochi giorni la settimana, soprattutto con lo scopo di educare e far crescere educatori giovani in seno all'oratorio. Don Paolo, comunque, chiede ai membri del CPP quale sia l'opinione circa l'opzione di avere un educatore 'condiviso' con l'oratorio di Cascina Gatti, dato che questo oratorio è rimasto anch'esso senza educatore professionale, ormai, da circa un mese e mezzo. Catia ci scorge delle positività, in quanto chi lavorasse in ambedue le realtà, peraltro assai diverse, potrebbe trarre il meglio da ciascuna delle due. Esiste già un altro progetto, prosegue don Paolo, condiviso con Cascina Gatti, per ospitare, durante la prossima estate, un certo numero di ragazzi disabili in oratorio estivo. Francesca A. si chiede se il nostro oratorio abbia realmente l'esigenza di avere un educatore professionale e se gli educatori che abbiamo avuto fino ad oggi siano stati in grado di far crescere giovani adatti allo scopo. Le risposte di don Paolo e Tina sono positive. Riguardo la condivisione, Gigi è perplesso, perché teme che i due oratori assorbano tempi ed energie in maniera differente. Riassumendo quanto detto e dibattuto fino ad ora, Gemma ritiene si sia giunti ad optare per misurare le nostre forze, almeno per qualche tempo, sfruttando la disponibilità e la buona volontà dei nostri educatori, facendoci appoggiare da un educatore professionale part-time. Ritiene, però, che gli educatori necessitino di una continua formazione ed aggiornamento, in ciò addestrati da personale specializzato. Su questo viene contestata da Vincenzo, secondo il quale possono essere i sacerdoti della parrocchia ad educare alla fede, così come, del resto, viene effettuato per i catechisti. Don Donato, riportando la propria esperienza passata, racconta che, a suo tempo, da seminarista o da prete novello fu mandato a gestire l'oratorio senza prima aver frequentato scuole specifiche, di animazione o simili. Non ritiene nemmeno sicuro servirsi di un seminarista al posto dell'educatore professionale, in quanto, per sua esperienza, non darebbe, comunque, garanzie certe. Piuttosto, è dell'idea di individuare persone 'adatte' a diventare educatori (di formazione interna) e di chiamarle espressamente: l'obiettivo, prosegue, deve essere di liberarci, un giorno, dall'educatore professionale. In conclusione, si decide di servirsi di un educatore professionale part-time, ponendosi l'impegno di verificare il cammino fatto entro un anno. Passando al terzo punto all'o.d.g.:

 

 

 

  1. Varie ed eventuali.

 

Si verifica che non ci sono altri argomenti da trattare, per cui, alle 23.09 si recita un Padre Nostro e si scioglie la riunione.

 

PARROCCHIA

RESURREZIONE DI GESÙ

VERBALE DELLA RIUNIONE

DEL CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE

del 21 dicembre 2015


 

Alle 21.04, fatto l'appello, risultano presenti: don Donato Pastori, don Paolo Cantù e don Gianfranco Zuffada; Diego Ambrosi, Luca Garotta e Simona Toma; Loretta Bortoluzzi, Catia Mazzon, Armando Negri, Lucrezia Notarangelo, Alfredo Penna, Daniela Ruboni, Milena Sgobbi e Giulio Vanzati; Boni Gianfranco, Gemma Di Marino, Lucia Figus, Valentino Masotti, Roberto Rusnighi e Luigi Trezzi. Si annotano, pertanto, le assenze di Francesca Anello; Vincenzo Scibona, Francesca Stoppa; Dora Gentilomo, Tina Vulso (tutti giustificati) e di Kicca Moretti (nessuna informazione pervenuta).

Essendo i membri iscritti 26, con il quorum (50%+1) fissato a 14, ed essendo oggi presenti 20 membri, la seduta può avere luogo.

Apre, quindi, la seduta don Donato, invitando i membri a leggere le preghiere riportate sul foglio distribuito.

 

Al termine della preghiera, Gemma introduce il 1° punto all'o.d.g.:

  1. Come sensibilizzare la parrocchia, in vista della visita pastorale del Cardinale Scola alla città di Sesto del 18 febbraio, ad esempio invitando un relatore, che ci induca a riflettere sul ruolo della Chiesa e del Vescovo oppure con altre iniziative, che aiutino tutti i parrocchiani a capire l'importanza di quest'incontro con l'Arcivescovo.

 

Gemma inizia leggendo la Convocazione, inviata a tutti i membri; quindi, interviene don Donato, per informare delle iniziative già in essere. Mostra, per cominciare, le 500 immaginette divulgative dell'evento. L'incontro con il Cardinale, che avverrà presso il cinema Manzoni di Sesto, sarà organizzato dal Consiglio Pastorale Decanale e si sa già che verranno preparate tre domande per l'Arcivescovo, che gli verranno comunicate previamente, onde possa rispondere preparandosi adeguatamente. Il Consiglio di questa sera si propone di trovare i modi per sensibilizzare la popolazione. Valentino ritiene si debba, innanzitutto, far sapere alla gente di cosa si tratta, cosa che trova concorde anche Diego. Don Donato ricorda come, un tempo, la visita pastorale fosse una visita di controllo e di verifica dell'andamento della parrocchia. Oggi, questo aspetto è rimasto sullo sfondo: in realtà e nella fattispecie, dice don Gianfranco, il Vescovo viene per 'ascoltare' gli operatori e conoscere le esperienze dei laici. Nell'appoggiare l'ipotesi di invitare un relatore, che chiarisca alla comunità lo scopo della visita, nonché i ruoli rispettivi del Vescovo e dei laici nella chiesa, Gigi propone di individuare quelle due o tre persone che potrebbero impegnarsi nel partecipare all'incontro con il Cardinale, preparandosi alcune domande da porgli, onde non vanificare il poco tempo, che sarà messo a disposizione. Gemma ricorda quanto fu utile, per i membri di quel Consiglio Pastorale, la relazione tenuta nel marzo del 2012 da don Gabriele Cislaghi, “Essere laici nella Chiesa, oggi”: si potrebbe ripetere, propone quindi, una esperienza sul tipo di quella. Per don Donato, ammettendo l'iniziativa sul tipo di quella di don Cislaghi, occorre trovare i modi, per far capire alla gente l'importanza di quest'incontro, così che possano partecipare in numero significativo. Armando suggerisce che ciò avvenga tramite le omelie ed il foglio 'Parrocchia Famiglia'. Valentino rincara, sostenendo che ogni operatore parrocchiale dovrebbe farsi portavoce, presso amici, vicini di casa e conoscenti. Milena propone la distribuzione di volantini, da porre sulle panche della chiesa, mentre Gigi suggerisce che questi vengano distribuiti 'manualmente', all'ingresso della chiesa, prima delle messe. Don Paolo propone di invitare, ad esempio, i bambini del catechismo o i partecipanti al Punto di Incontro oppure, ancora, i genitori del Gruppo 'NonnoGianfri', ma, naturalmente, anche altre figure, a redigere delle brevi lettere, da consegnare, in seguito, al Vescovo o al suo Vicario. Milena, invece, si ritiene perplessa sulla necessità di un momento formativo, come quello di cui sopra: ciò per non 'sovraccaricare' la comunità di incontri serali, che vengono, spesso, ignorati. Per tutta risposta, Diego, confessa la sua necessità ad essere preparato all'evento della visita pastorale. Si penserebbe, pertanto, di predisporre un congruo numero di fogli, già intestati con le parole “Caro Vescovo...”, da lasciare a disposizione, all'ingresso della chiesa, e da inserire in una scatola ben visibile.

Segue una discussione su come diffondere la notizia della visita Pastorale: volantinaggio ? Locandine negli androni dei palazzi ? Don Donato chiarisce, però, come l'intenzione della visita, nei sottotitoli, sia “incontrare i cristiani”. Valentino consiglia si prepari, per la visita di Mons. Cresseri, una breve relazione sulla storia e sulla situazione della nostra parrocchia. Gemma e Luca rispondono che una relazione simile gli era già stata presentata nel 2012: basterebbe aggiornarla con gli avvenimenti ed i cambiamenti avvenuti fino ad oggi. Si potrebbe aggiungere il nuovo PROGETTO PASTORALE e sarebbe sufficiente. Valentino e Gemma concordano sul fatto che bisognerebbe completare il tutto con i rapporti eventuali con le istituzioni o le realtà esterne. Si decide, quindi, di effettuare un incontro con un teologo (don Cislaghi ?), da tenersi all'inizio di febbraio 2016. Conseguentemente, si decide di effettuare una breve presentazione, al momento dell'enunciazione degli avvisi, durante le messe festive del 17 e del 24 gennaio 2016.

È il momento, quindi, di passare al 2° punto all'o.d.g.:

  1. Preparazione alla visita pastorale alla nostra Parrocchia del 29 febbraio di Mons. Cresseri.

Ecco alcune ipotesi:

(a) programmare modalità e soggetti che dovrebbero incontrare il Vicario durante la sua permanenza tra noi (ore 17-22);

(b) invio di una lettera ad ogni famiglia della parrocchia ?

(c) stabilire una serie di incontri preparatori, da tenere in chiesa o in quartiere, per coinvolgere più persone ?

(d) …..

 

Si decide di utilizzare il tempo, dall'arrivo del Vicario, fino alla messa delle 18.30, per un incontro con i ragazzi e bambini del catechismo, con genitori e ragazzi, i quali consegneranno le lettere, di cui al punto 1, intestate “Caro Vescovo...”, preparate precedentemente, al Vicario, il quale leggerà tre o quattro di queste lettere, scegliendole casualmente, e consegnerà le rimanenti all'Arcivescovo. Detto incontro sarà sostitutivo del classico incontro domenicale dei ragazzi. Seguirà, quindi, la messa, a cura della Commissione Liturgica, e, dopo la cena, con i sacerdoti della parrocchia, alle 20.30 si terrà un CPP 'allargato' agli operatori parrocchiali.

Si passa al 3° punto all'o.d.g.:

  1. Eventuale organizzazione o partecipazione ad un Pellegrinaggio a Roma,

in occasione dell'Anno Santo della Misericordia.

 

Dopo discussione sulle varie opportunità possibili, si decide di appoggiarsi alla parrocchia S.ta Maria Nascente e Beato Mazzucconi. Don Donato comunica, inoltre, che verrà effettuato anche un pellegrinaggio decanale, a piedi, da Sesto a Bresso, fino alla porta Santa, aperta pochi giorni fa, presso la chiesa Madonna della Misericordia. Don Paolo avverte che è previsto, sempre in ambito decanale, anche un pellegrinaggio per i ragazzi della 2^ e 3^ media, a Roma, nei tre giorni dopo Pasqua e, per gli adolescenti, sfruttando il 'ponte' del 25 aprile 2016.

Per quanto riguarda il seguente punto:

  1. Nomina di una commissione "VISITA PASTORALE",

che attui le varie proposte, di cui ai punti 1, 2 e 3.

 

Viene nominata la commissione suddetta nelle persone di Giulio Vanzati (coordinatore), Valentino Masotti e Simona Toma.

Si passa, infine, al seguente punto all'o.d.g.:

  1. Varie ed eventuali.

 

Diego chiede cosa si potrebbe decidere riguardo gli orari delle messe feriali, problema sollevato durante la precedente sessione del CPP. Don Donato riferisce che il problema risiede nel fatto, che ci siano solo due messe serali (martedì e giovedì), per cui ci si trova ad avere molti defunti da ricordare; altro problema è l'orario delle messe della vigilia di Natale, essendo quella soppressa, delle 22, frequentata, quando veniva effettuata, dai bambini. Diego riprende, chiedendo di inserire, nell'o.d.g. del prossimo CPP, l'argomento della nomina del Consiglio d'Oratorio. Si decide, pertanto, di inserire gli argomenti riguardanti gli orari delle messe citate e la nomina del Consiglio d'Oratorio nel prossimo o.d.g.

 

Alle 23.00, verificata l'assenza di altri argomenti da discutere, si dichiara chiusa la seduta.

P.S.: si portano a conoscenza tutti i Membri, che, chiunque lo desideri, può richiedere una copia della registrazione audio di ciascuna delle sessioni del CPP vigente, in formato MP3. Chiedere ad Armando. Si ricorda, inoltre, che, sul sito della parrocchia, www.resurrezionessg.org, si trovano tutti i Verbali del CPP del presente anno pastorale, nonché le relazioni dei vari gruppi e commissioni.